Una moglie a Gerusalemme by Naomi Ragen

Una moglie a Gerusalemme by Naomi Ragen

autore:Naomi Ragen [Ragen, Naomi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton
pubblicato: 2011-01-27T23:00:00+00:00


CAPITOLO 13

Arrivarono le piogge invernali, brevi e intense, e lavarono via la polvere estiva dalle pietre bianche della città, facendole risplendere di luce. Quindi i venti cominciarono a soffiare debolmente spazzando via le nuvole e portando invece le giornate luminose e terse della Pasqua ebraica e della primavera. Prima che solo immaginasse che fosse possibile, l’estate dorata era arrivata, si era dileguata ed erano di nuovo cominciati i preparativi per Rosh Hashanah, Yom Kippur e la Festa dei tabernacoli. L’anno aveva fatto il suo intero corso, pensò, e ora era di nuovo all’esordio. Nulla era cambiato. Il sole sorgeva e tramontava. Le pentole venivano lavate, poi riempite di cibo e poi di nuovo lavate. Gli abiti venivano lavati, indossati, sporcati e di nuovo lavati.

Vedeva la bellezza e la meraviglia dell’evoluzione e del cambiamento solo in Akiva. Era cresciuto così tanto; i suoi piedini e le manine grasse da neonato si erano lentamente assottigliate, si stava trasformando in un piccolo ometto. Non riusciva a passare una palla senza tirarla alta nel cielo. Non poteva vedere nulla che avesse una vite o un bullone senza desiderare di smontarlo. La sua curiosità era insaziabile. Con lui, Batsheva riscoprì il mondo. Le ore che trascorreva da sola con lui o insieme a Gita, inerpicandosi sulle colline, facendo dei picnic nei prati, erano le uniche gioie che aveva. Lontano da casa, dimenticava suo marito, il suo matrimonio infelice, e poteva abbandonarsi alla gioia di avere un figlio. Una lucertola con la coda molto lunga che si arrampicasse su una roccia, suscitava festeggiamenti e grida di eccitato entusiasmo. Un sorso di acqua fresca aromatizzata al lampone dopo una lunga camminata era motivo di totale soddisfazione. Il calore del sole sul viso voltato all’insù del bimbo, era la ragione per cui andare via. Ma per tutta la durata di quelle lunghe giornate serene, una paura profonda, tanto profonda che non era nemmeno in grado di darle un nome, giaceva sotto la superficie. “La nostra ultima estate così”, pensò. “Come farò a sopportarlo?”. Dopo la Festa dei tabernacoli avrebbe compiuto tre anni, l’età alla quale i bambini chassidici iniziavano la loro formazione nello heder. Vanno a scuola dall’inizio dell’anno fino alla fine, senza alcuna vacanza estiva, né tempo libero. Isaac rideva sarcastico all’idea delle vacanze estive. «In vacanza dalla vita, dall’apprendimento, dal compiere la volontà di Dio?».

Alcune volte passeggiava fino ai posti in cui i piccoli sedevano a studiare l’aleph-beit e ascoltava le loro forti voci infantili che ripetevano le lettere cantilenando all’unisono. Spiava attraverso le finestre sporche, dietro le grate di ferro arrugginito, nelle classi prive di luce solare, piene di teneri, pallidi bimbi; poi abbracciava Akiva, e gli baciava il visino roseo, colorito dal sole, e soffriva al pensiero di lui, lì dentro con gli altri bimbi. Ne parlò con Gita che sospirò, ma concordò con Isaac che i maschietti devono cominciare presto la loro educazione. «Ma», ammise, «sono molto contenta di avere una femmina. Almeno potrà aspettare un altro anno. Comunque sai, i rabbini sono abbastanza bravi con i bimbi piccoli.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.